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          LA NOVENA DELL’IMMACOLATA UNA TRADIZIONE RELIGIOSA CHE SI RINNOVA OGNI ANNO di Santino Cappadone

 

 

 

 

Caro Pino, ho letto il tuo pezzo sui "santi Morti" e mi è venuto in mente per analogia una tradizione fuscaldese che si perde nella notte dei tempi e cioè "La novena dell'Immacolata".Ti invio un mio articolo sull'argomento che scrissi due anni fa. Se ti fa piacere usalo pure come meglio credi. Ancora oggi i giovani si alzano presto per andare in chiesa, magari per un fatto di curiosità ma anche, secondo me, perchè in fondo sentono di farlo proprio per un fatto di spiritualità. 

 Fuscaldo Le vineddre si animano all’alba.

Dal ventinove novembre al sette dicembre, ogni mattina alle ore 04.00, dal campanile monumentale della chiesa dell’Immacolata  si diffondono i rintocchi delle campane che chiamano a raccolta i fedeli per celebrare la Novena. A rendere la chiamata ancora più perentoria ci pensa Vincenzo, il sagrestano della chiesa, che  spara dalla ringhiera della piazza i furguli (colpi scuri).Dopo questi inviti pressanti a quell’ora il paese comincia ad animarsi: per le vineddre (viuzze) si vedono le donne tutte imbacuccate negli scialli con i fazzoletti in testa a proteggersi dal freddo mattutino di dicembre, gli uomini con le coppole e le sciarpe, ed i baveri dei cappotti alzati, e poi arrivano gli altri, quelli con le macchine che partono dalla Croce o dal Passo ed affollano la piazza. Negli ultimi anni  sempre più numerosa è la presenza di fedeli che provengono dalle località limitrofe: Fuscaldo marina, Scarcelli e finanche da Paola.E’ una tradizione antichissima e molto sentita, al punto tale che tante persone da lontano fanno rientro in paese per essere presenti.L’origine della novena si perde nella notte dei tempi. Ma il motivo per cui si svolge alle quattro del mattino è giunto fino a noi.A quei tempi l’economia del paese si basava sul lavoro in montagna. Una gran parte del popolo era impegnata in questa attività.  Per dare a tutti la possibilità di partecipare, si è pensato quindi di svolgere la novena la mattina presto: alle quattro! cosìcchè dopo la messa, intorno alle sei, confortati dalla preghiera, si partiva per un nuovo giorno di lavoro. Un’altra caratteristica è data dai canti tradizionali. Intanto prima della Messa si recita il S.Rosario che è cantato, con cadenza che sa di antica musica sacra. Inoltre si canta il Kjrie eleison in latino con un giro armonico molto bello e coinvolgente. Nei vari momenti della  Messa, i fuscaldesi ricorderanno anche il canto di Dio ti salvi o Maria,  ed Io ti Adoro. Nei ricordi di tutti la voce possente del compianto maestro Giacomo che si esaltava quando cantava il Te Deum . Così come l’impegno profuso per tanti anni del caro mastro Peppino che curava ogni aspetto della novena: dalle candele ai drappi, dalla riffa (lotteria) alla banda.Giorno otto invece la sveglia è anticipata alle tre, perché il rito dell’ultima mattina è più articolato. In questo giorno la banda cittadina fa l’alborada che consiste nel suonare all’alba per le vie del paese. Insomma a Fuscaldo l’otto dicembre non si dorme!  La novena appartiene ad ogni fuscaldese: fa parte del suo DNA. Chi non può essere presente fisicamente lo è spiritualmente puntando la sveglia sul suo comodino alle quattro, e si mettendosi in comunione con la sua gente, recitando nel silenzio della sua camera una preghiera alla Madonna.Le distanze si annullano ancora di più se ti alzi e fai un caffè corretto con l’anice oppure se ti arriva il profumo delle arance e dei mandarini. 

Santino Cappadone

  

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