Correva l'anno del Signore 2001, l'anno Santo del 2000 era da poco finito ed in tutte le Chiese del mondo si guardava ormai, con attenzione, a cosa fare per meglio amare Nostro Signore Gesù cristo nel Terzo Millennio.
Nella Chiesa di Cosenza-Bisignano si guardava con molta speranza a questo tendere verso il Signore, guidati dal Pastore Mons. Giuseppe Agostino, che aveva, con grande generosità indicato le vie più consone a questo cammino avviato con passione dal Papa Paolo Giovanni II, e tutti i Parroci attendevano, simpegavano, speravano. Tra i tanti, a mio parere più degli altri, guardava a questo cammino il Parroco della Marina di Fuscaldo Don Francesco Castagnaro, sempre pronto, sempre visivamente generoso ed impegnato!
Il nascere, il vivere, il seminare gioia, speranza, non è solo degli uomini, ma appartiene profondamente a Lui, il Signore, datore d'ogni cosa e proprio Lui chiamava a sè, il 22 settembre del 2001, l'amico dei più poveri, il padre dei derelitti, il generoso difensore e soprattutto diffusore della Parola di Dio: il Parroco Don Franco Castagnaro.
In questo correre del 2011, a dieci anni di distanza, voglio tratteggiare la vita di Don Franco, che ho avuto modo di conoscere sin dagli anni delle mie primizie sacerdotali, anzi prima.
Don Francesco Castagnaro, chiamato sempre, dai suoi compagni di studio e poi dai parrocchiani, "Don Franco", era nato a Cariglio di Fuscaldo il 12 febbraio 1939. Suo papà era un modestissimo e laborioso calzolaio, là in Cariglio; il fratello più grande Nicola, per aiutare il suo papà nel saldo del contributo-retta per Franco, si premurava, rubando tempo ai suoi studi, di svolgere il compito di istitutore nel Collegio Arcivescovile Aniello Calcara in Cosenza: tempi eran quelli, mi vien da scrivere!
A Catanzaro Don Franco svolgeva con attenzione i suoi studi, arricchendo la sua formazione con la preghiera, attravrerso cui acquisiva la la pratica delle virtù proprie dei buoni sacerdoti, come l'umiltà, la carità, la generosità. Anche nel seminario San Pio X c'era necessità di aiuto economico ed i Superiori s'industriavano di venire incontro alle necessità dei seminaristi e fu in quel tempo - anni sessanta - che si sviluppò l'amicizia tra colui che scrive ed il giovane Francesco Castagnaro, che sull'immagine-ricordo della sua ordinazione sacerdotale scriveva pure come me: "Non sono sacedote per essere amato, ma per amare"!
E fu lo spirito della generosità, con lo spirito dell'amore alla Madonna, che una volta Sacerdote - per l'imposizione delle mani di Mons. Domenico Picchinenna - Cariglio 3 luglio 1966 - che spinse il giovanissimo Don Franco ad accettare di svolgere il ruolo di Vicario Parrocchiale nella Parrocchia di Fuscaldo Marina " Santa Maria del Rosario", alla scuola di Don Silvio Vairo, un Parroco vecchio stampo, ma sagace e capace di trasmettere ai giovani le qualità proprie dei seguaci del Cristo che devono, attraverso la devozione alla Madonna, al Santo Patrono della Calabria, San Francesco, rispettare le tradizioni antiche e costruire cose nuove, come dice l'adagio "vetera conservare, nova erigere".
E Don Franco, quando Don Silvio andò alla casa del Padre, ricevette la nomina di Parroco e piano piano, con pazienza, con la preghiera, con la pratica di quelle virtù che avevano forgiato il suo cuore e la sua mente nel Semionario San Pio X, trasformò con l'aiuto dei giovani, dei più lungimiranti dei Parrocchiani, che avevano osservato negli anni, in cui il giovane Don Franco aveva collaborato con Don Silvio, le sue tante buone qualità, in una parrocchia che dall'Arcivescovo Mons. Dino Trabalzini, succeduto nel governo pastorale dell'Arcidiocesi di Cosenza, in seguito sarà additata come una delle più attente ad una Pastorale che guarda al futuro, utilizzando le tradizioni del passato! Ed é a questo punto che intendo, rivangando il più recente passato pastorale della Chiesa di Cosenza-Bisignano, brevemente esprimere i momenti più significativi dell'operato di Don Franco, in trent'anni di attività parrocchiale, nella Chiesa di "Maria del Rosario" in Fuscaldo Marina.
Inizio con un piccolo pensiero: non so quanti tra gli attuali parrocchiani di Fuscaldo Marina, ricordano il complesso, ch'io chiamo esterno, dell'antica parrocchia. Ebbene, scrivo qui alcune cose che non c'erano: il cortile adiacente alla parrocchia, la ssaletta che fa da ufficio parrocchiale non aveva il balcone bensì un finestrone (all'antica), le stanzette del complesso parrocchiale non esistevano, come non esisteva il saloncino per le riunioni con le connesse strutture ed il sottostante locale, salone inferiore. In tendo qui ricordare i due servizi igienici e non cito poi le attrezzature per la catechesi, secondo le diverse età dei parrocchiani, dai bambini agli adulti.
Volgo addesso un istante il pensiero al luogo di culto vero e proprio: è tutto un'altra cosa rispetto agli anni sessanta! Ed il bel crocifisso in legno venuto da Ortisei abbelisce l'aula liturgica! Si può scrivere che il complesso parrocchiale della Marina di Fuscaldo è uno dei più semplici, dei più originali luoghi di culto dell'Arcidiocesi di Cosenza-Bisignano. Come può testimoniare il parroco attuale Don Vincenzo Carnevale che guida adesso la Comuità Ecclesiale in Fuscaldo Marina.
Occorre a questo punto mettere in evidenza l'operosità generosa di Don Franco mentre gestiva con "intelletto d'amore" la parrocchia. A parer mio si può scrivere che Don Franco guardava alla vita diocesana, curando la vita parrocchiale: cito l'attenzione alle persone dei sacerdoti, partendo da quelli vicini e da quelli che aveva incontrato nel Seminario San Piio X in Catanzaro. Basta qui ricirdare il pranzo, ch'era diventata una tradizione, nel tempo delle vacanze natalizie, preceduto da una concelebrazione in Parrocchia! La cura per i seminaristi, ai quali portava il pesce fresco, allorchè svolgeva il suo turno di sacerdote confessore, in Cosenza prima, quindi in Rende. Infine, con una sola espressione, la disponibilità ad assumere impegninecessari per le attività pastorali proprie dell'Arcidiocesi.
Don Franco era il sacerdote sempre pronto ad essere presente, sempre rammaricato quando non poteva esserci! Trent'anni di vita pastorale in una parrocchia di tremila fedeli, che nell'estate si moltiplicavano, hanno segnato la vita di Don Franco e dei parrocchiani, che ricordano la festa di San Francesco nella prima quindicina d'agosto, i tempi forti della Liturgia-avvento, quaresima, Natale, Pasqua, Pentecoste, il mese di maggio, l'estate, ancora oggi! Interessante nell'attività pastorale l'attenzione ai gruppi ecclesiali,, cito soltanto l'Azione Cattolica ed il Rinnovamento nello Spirito.
Concludo queste mie rimembranze d'un amico che mi guarda dal cielo, che a lui si può senza dubbio applicare il motto latino "nova erigere, vetera conservare, uterque inter se convergere"!
Un anno triste per me il 2001, ma ricco della luce del Signore, che chiamava a Sè quattro tra gli amici a me più cari: Don Alfonso Sammarco, Don Beniamino Savaglio, Don Franco Castagnaro, Don Franco Gentile.
Gabriele Billotti
|
|