Con una vena di amarezza apprendo dagli articoli dei giornali locali, tutti riportati integralmente sui vari siti fuscaldesi, che a Fuscaldo in Consiglio Comunale spirano venti di tempesta. È risaputo che i conflitti affinché giungano a soluzioni positive, debbono uscire allo scoperto e non covare sotto la cenere: solo così si riesce ad avere una inquadratura chiara delle problematiche da affrontare e risolvere.Gli scontri e le discussioni, così come il confronto dialettico anche serrato rientrano nell’agone politico e possono essere significatividi una passione positiva che anima i protagonisti del Consiglio Comunale. Ma quando la rabbia e la vendetta, che sono sentimenti umani e comprensibili, prendono il posto della riflessione e della serenità, che sono elementi indispensabili per chi vuole amministrare una città, allora bisogna fermarsi un attimo e riconsiderare il modus operandi del proprio ruolo. In poche parole, bisogna chiedersi se continuando ad alzare barriere si fanno gli interessi del paese (che deve recuperare decenni di depressione) oppure ci si sta avviluppando in un rete di dispetti e di rappresaglie che paralizza l’attività amministrativa dell’ente comunale. La rete web ormai consente a tutti di essere al corrente delle cose che avvengono in ogni angolo del mondo, e anche a Pero (Comune gemello) arrivano le notizie di Fuscaldo, che a volte ci entusiasmano altre volte ci amareggiano. Auspico che la serenità ritorni al più presto nell’aula consiliare con la soddisfazione di tutti ma soprattutto per il compiacimento della intera cittadinanza.

Santino Cappadone