Come abbiamo detto in altre occasioni, quando eravamo bambini e in casa non c'era l'acqua potabile gli approviggionamenti si facevano o alla fantana che c'era davanti alla casa di Dante Ramundo (detta velocemente "a funtana davant ' a cchiesa") oppure "ara funtana i marceddru". Per l'uso da bere si preferiva quest'ultima perchè migliore di qualità. Perciò noi ragazzi eravamo obbligati, con gumbuli e lanceddre, a prendere l'acqua da bere, almeno una volta al giorno. Ah, non c'era nemmeno il frigorifero, cosicchè l'acqua si conservava al massimo un paio di giorni al fresco dei recipienti di terracotta.
Poi, con il progresso e col tempo la fontana di marceddru cominciò a diventare non necessaria e le stradine che consentivano di raggiungerla, piano piano si sono riempite di rovi e la fontana rimase totalmente abbandonata. Vi si poteva accedere da tre parti: da "arrreti 'i catoia", dal "cibbiuni" e da sopra, scendendo dalla stradina che dalla piazzetta conduce alle case delle marre basse.
Ci eravamo ormai rassegnati a non rivedere più la fontana che, nel frattempo non buttava nemmeno più acqua, fino a quando, circa un mese fa due eroi: Gianfranco Lanza e Salvatore Oliverio, non l'hanno fatta rivivere, ripulendo il serbatoio posteriore e ripristinando il getto (ora talmente lungo che una delle due fontane piscia fuori!).
Grazie e questi due volenterosi Carigliari la fontana è stata ripristinata (ed è solo l'inizio............!!!)
Cariglio 20 aprile 2021